di Anonimi cremonesi

1637 - Lettera di Galileo Galilei a padre Fulgenzio Micanzio a Venezia

Nella lettera si legge fra l'altro:

"Quando le pervenga in mano la mia pensioncella, mi farà grazia di tenerla appresso di sè, snchè Alberto mio nipote che serve il Serenissimo di Baviera, ed ora appresso di me, nel ritornarsene a Monaco passi da Venezia a riverire la P. V. Reverendissima, dove si vuol far provvisione di un violino di quelli di Cremona o di Brescia, il quale strumento egli tocca assai gentilmente, e la detta pensioncella gli servirà per pagamento del violino; de' quali strumenti penso che se ne troveranno costì, sebbene fabbricati altrove, e quando non ve ne fossero, e bisognasse farlo venir di fuora, mi farà gratia di procurare qualche persona intelligente del mestiero ne elegga uno di quelli di Brescia che sia di tutta perfezione."

  • 1637, 20 Novembre, Arcetri
  • Epistolario di Galileo Galilei, 1872, p. 156

creato:martedì 11 ottobre 2022
modificato:martedì 11 ottobre 2022