Pizzighettone (CR), 13 gennaio 1879 - Ozzano (MI), 19 ottobre 1957
Figlio di Angelo, ebanista, s'interessò giovanissimo alla liuteria e alla musica. A 12 anni fece il falegname e cominciò a costruire chitarre. Nel 1903 si trasferì a Milano presso uno zio ebanista ed entrò in contatto con Romeo Antoniazzi sino all'apertura d'un proprio laboratorio. Dal 1934 risiedette a Milano in via Cavallotti 11. Si dedicò alla fisica acustica e alla tecnologia del legno. Ottenne una medaglia d'oro nel 1920 a Roma al Concorso di Santa Cecilia e nel 1937 presentò alla Mostra concorso di liuteria moderna di Cremona un quartetto d'archi. Fu per molto tempo liutaio del Conservatorio musicale di Milano. Costruì circa 2000 chitarre, più di 300 violini, più di trenta viole, più di 70 violoncelli e una trentina di contrabbassi, oltre a mandolini, liuti e chitarroni. Parte della sua produzione fu esportata da una casa inglese. I suoi modelli si ispirarono a Stradivari, ma fece anche copie di strumenti dei massimi autori. Ebbe una lavorazione accurata, con vernici di diversi tipi e gradazioni - dal giallo ambrato al rossiccio, legni stagionatissimi e, sovente, per i fondi, l'acero nostrano (oppio). Il figlio d'una sua sorella, Natale Novelli, fu suo allievo.
Giuseppe Pedrazzini / Cremonese / fece in Milano l'Anno 19..