Paderno Cremonese, 7 settembre 1873 - Cremona 1943
Figlio di Luigi, dal 1885 al 1888 frequentò la Scuola di disegno dell'Istituto Ala Ponzone di Cremona. Nel frattempo andando regolarmente nel laboratorio d'ebanisteria di Luigi Guastalli, fabbricò qualche chitarra. Nel 1888 emigrò in Brasile, a S. Paulo, dove lavorò in una fabbrica di mobili nella sezione ebanisteria a intaglio. Ritornato a Cremona nel 1892, in uno sgabuzzino nel cortile di casa propria dove portò i suoi attrezzi, iniziò a costruire chitarre e mandolini, riparando anche violini. Sollecitato da Aristide Cavalli ad iniziare la costruzione d'un violino, Bosi accettò e dopo circa un anno di tentativi presentò un violino di sua costruzione. Visto il buon esito della prova, abbandonò la fabbricazione di strumenti a pizzico e si dedicò soltanto agli strumenti ad arco: violini, viole, celli su modello Stradivari e contrabbassi. Dal 1896 al 1899 lavorò con Aristide Cavalli nell'officina Monteverdi nell'ex teatro Alfieri di via Villa Glori, che fu dotata di macchinari per la lavorazione del legno. Nel 1900 Bosi smise di costruire violini, continuando però per conto proprio gli studi sulla loro costruzione, e ricominciò a farne per passatempo nel 1920, e lavorando stabilmente nell'Officina Claudio Monteverdi, spostandosi poi come caporeparto nella fabbrica di cornici della società Cavalli e Poli di Via S. Bernardo, dove anche abitò. Costruì un centinaio di violini modello Stradivari, incollando nei primi un'etichetta manoscritta e solo dal 1924 a stampa. Cessò l'attività liutaria nel 1932 per malattia. Nel 1937 fu presente con un violino alla Mostra del Bicentenario Stradivariano.